Daniele Rutella, arbitro CAN della sezione di Enna, è stato ospite della sezione lagunare. Ad accoglierlo un nutrito gruppo di fischietti veneziani incuriositi dal conoscere e apprendere ciò che il collega siciliano aveva da raccontare.
Daniele Rutella, fortemente legato alla sua terra, ha voluto esordire raccontando da dove tutto è partito: «Tutto è iniziato il 27 dicembre 2007, quando il Presidente della sezione di Enna ha chiamato i miei genitori per chiedere dove fossi. Se non l’avesse fatto, non mi sarei ricordato che proprio in quel giorno era stato fissato l’esame per diventare arbitro. Quella telefonata è stata uno spartiacque nella mia vita».
Daniele nella riunione ha affrontato alcune delle tematiche che riguardano l’essere arbitro.
Il fischietto siciliano ha sottolineato la complessità nell’incarnare questo ruolo: «Categoria dopo categoria, l’attenzione ai dettagli e la continua formazione risultano fondamentali, tanto quanto la fame nel raggiungere il risultato desiderato».
Rutella si è voluto soffermare soprattutto sulla differenza tra fare l’arbitro e essere arbitro. Tutto sta nella capacità di capire il calcio, avere un equilibrio nella gestione della gara, riuscire a cogliere i “momenti up” e i “momenti down” della partita grazie a una costante concentrazione per tutti i novanta minuti.
Per far capire al meglio questi concetti, l’ospite ha mostrato alcuni suoi video riguardanti dinamiche da campo: dai gravi falli di gioco al posizionamento, passando per la lettura tattica di azioni. Assieme agli arbitri veneziani ne è nato un entusiasmante e costruttivo dibattito tra le parti.
«Siate orgogliosi della divisa che indossate». Con queste parole Daniele ha concluso il suo intervento, augurando in bocca al lupo per questo finale di stagione a tutta la sezione veneziana.
Luca Brunato